SALVATORE C0RTESE un antifascista arbëresh di Lungro  

di Domenico CORTESE

 

Domenico Cortese è nato a Lungro (Cosenza) il 15 febbraio 1951. Insegnante, svolge la funzione di Operatore DI.SCO. (Dispersione scolastica) presso l'Istituto Comprensivo di Lungro.

E' il creatore del sito ungra.it, nonché l'attuale direttore responsabile. E' autore, inoltre, degli scritti La salina, I salinari, Sul monastero basiliano di Lungro, Le ragione .... del 1712  che sono reperibili sul sito.

 

 

 

- La manifestazione di presentazione

- L'articolo di Maria Frega su IL QUOTIDIANO

- L'articolo di Eugenio Marigliano su LA PROVINCIA

- Lettera aperta di Tommaso Marotta su DIELLI

- Salvatore Cortese, il lungrese amico di Sandro Pertini di P.Pisarro

- l'articolo di P.Pisarro su KATUNDI YNË

- L'articolo di Nicola Bavasso su L'INFORMATORE

 

   

 

     DALLA PREFAZIONE DEL PROF. GIUSEPPE MASI, DIRETTORE DELL'ISTITUTO CALABRESE PER LA STORIA DELL'ANTIFASCISMO E DELL'ITALIA CONTEMPORANEA DI COSENZA

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Per conseguire un’altra tappa importante nel cammino storico della nostra regione, l’Icsaic ha fornito, ancora una volta, un valido aiuto, sostenendo Domenico Cortese nella sua fatica rivolta a tracciare un profilo appassionato del padre Salvatore, la cui vicenda biografica, testimonianza di una non supina accettazione di ogni  sistema  repressivo, intende avere un preciso contenuto: attestare il ruolo importante di un uomo che nella Calabria della prima metà del novecento ha compiuto una precisa scelta, ha maturato una decisione molto coraggiosa e che ha difeso fino alla sua morte persuaso che questa fosse la strada giusta da percorrere.

La grande stagione politica di Salvatore Cortese si dipana durante la sua permanenza in Argentina, dove arriva intorno alla metà degli anni ’20 perché in patria non può più professare liberamente le sue idee. A Buenos Aires, una realtà metropolitana immensa, caotica ed effervescente, nelle cui periferie si ammassa una folla di profughi e di immigrati provenienti da ogni parte del mondo, a contatto con i molti italiani antifascisti i quali intravedono subito, nella società argentina, gli stessi germi che hanno generato il fascismo in Italia ed intendono affrontarlo e combatterlo a viso aperto, egli abbraccia la fede anarchica.

..... Salvatore Cortese segue l’intero tragitto dell’anarchismo in Argentina rifiutando ogni forma di ribellione incontrollata.

..... La rivoluzione sociale può avanzare solo se la protesta si dirige esclusivamente contro il potere e a condizione che sia una manifestazione di popolo. L’anarchismo- scrive Cortese - essendo un ideale umano, non può e non deve fare scempio della vita altrui e tanto meno deve fare uso della violenza in modo sordido, pretendendo di riparare un’ingiustizia col commetterne un’altra equivalente o superiore.

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Il lavoro di Cortese non vuole avere molte pretese storiografiche. Domenico non è uno storico, pur avendo utilizzato la bibliografia e tutti i documenti necessari a ricostruire la vita del padre. Egli  è solo il figlio (peraltro non l’ha mai conosciuto, aveva solo cinque mesi quando Salvatore muore), e la sua opera, pertanto, deve essere considerata da questa angolatura. Aveva lo scopo di delineare la memoria del padre e lo scopo è stato raggiunto attraverso un racconto che a volte ci lascia prendere dalla commozione.

Se è vero che il futuro di un paese nasce dalla storia e non attraverso la cancellazione del passato, la figura di Salvatore, così come la possiamo apprezzare attraverso queste pagine o attraverso la lettura dei suoi scritti, non può essere dimenticata, ma annoverata nella cerchia di tutti quelli che non si sono piegati, di tutti quelli che hanno dato un tributo alla caduta della dittatura, pur pagando con il confino e con il carcere.  

 

 

Presentazione libro “LUNGRO CITTA' DEL SALE - LA SALINA E I SALINARI”

 

di Domenico Cortese e Gennaro Domestico

 

Lungro. Sabato 12 febbraio alle ore 17, presso i locali dell'ex dopolavoro di Lungro, si è tenuta la presentazione del libro “Lungro città del sale – la salina e i salinari” di Domenico Cortese e Gennaro Domestico.

Ad aprire l'appuntamento, l'assessore alla cultura prof. Giovan Battista Rennis, il quale dopo aver elogiato il lavoro dei due autori, ha ricordato che il museo della salina di Lungro, è stato da qualche giorno inserito nel sistema museale provinciale.

A relazionare sul libro, è stato il prof. Alessandro Rennis, il quale ha posto l'accento soprattutto sull'ottica in cui il libro è stato concepito, “un serio confronto ” sul recupero della salina. Rennis, dopo aver sottolineato lo stato di degrado in cui si trova oggi il sito, ha formulato la proposta che tutti coloro che hanno a cuore le sorti della salina, si uniscano per un grande progetto di recupero.

Dal canto suo, il prof. Attilio Vaccaro, docente dell'Unical, ha svolto alcune interessanti riflessioni sui dati circa la produzione del sale e come a partire dagli ultimi decenni del XIX° sec., si incominci  a parlare di antieconomicità del salgemma.

A seguire, sono intervenuti il sindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, il quale ha affermato come la salina dovrà essere il punto centrale del redigendo Piano Strutturale Associato, tra i comuni di Acquaformosa, Lungro, Firmo, Altomonte e S. Donato di Ninea e Gennaro Cortese che, dopo aver sottolineato il merito degli autori, che propongono un libro in cui finalmente si parla dei problemi della comunità lungrese, ha messo in guardia sul destino dell'ospedale, che potrebbe fare la stessa fine della salina.

Sul finire, Domenico Cortese ha parlato delle vicissitudini che hanno caratterizzato la nascita del libro, non finanziato dall'assessorato regionale alle Minoranze linguistiche perché “non in linea con la valorizzazione delle minoranze”, quando invece il precedente Assessore aveva dato il suo pieno sostegno all'opera.

Gennaro Domestico, infine, si è soffermato sul ruolo della salina come motore di sviluppo, ripercorrendo delle date significative come quella del 1909 in cui nella miniera giunge l'energia elettrica che l'anno successivo arriva anche in paese per opera della stessa ditta fornitrice. 

 

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