Presentata al prefetto il 6/4/1965. -Commissione: Dr. Scaglione Nicola, vicesindaco = Nociti Giulio, Assessore = Serravalle G.Battista, Assessore = Borrescio Ins. Vincenzo, Segretario del P.S.I. = Di Sue Domenico, Segretario della D.C..=
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OSSERVAZIONI E PROPOSTE SUL DISEGNO DI LEGGE RELATIVO ALLA SALINA DI LUNGRO APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI SU PROPOSTA DEL MINISTRO DELLE FINANZE   =
 

PREMESSE


    1) La relazione illustrativa del disegno di legge parte dalla constatazione della passivit� della miniera di salgemma di Lungro.
A questo proposito va fatta una precisazione preliminare. La miniera di Lungro non � passiva. Lo Stato  non ci rimette nulla se non se non guadagna molto.
    Su una produzione annua media di ql 100.000 c'� un incasso di � 600 milioni. Le spese di gestione, a quanto asserisce la succitata relazione, ammontano a �. 450 milioni, quindi il margine netto di guadagno e di �. 150 milioni annui.
    Se la Direzione Generale dei Monopoli continua a parlare di passivit�, ci� non va inteso in senso assoluto ma relativo.
    Il riparto degli incassi viene effettuato nella seguente misura: Lo Stato preleva, come quota erario, il 70% (su 600 milioni, 420 milioni), il restante 30% (180 milioni) va per le spese della ge8stione industriale, affidata a1la Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Ambedue le contabilit� affluiscono a1 bilancio generale dello Stato, essendo autonoma l'Amministrazione dei Monopoli, ma sempre statale non privata, e quindi danno in definitiva il margine di guadagno sopra riportato di � 150 milioni.
    2) L'argomento fondamentale contro la miniera adotto dalla Direzione Generale dei Monopoli � la sua antieconomicit�.
  
a)La miniera di Lungro non pu� competere sul piano economico con le saline marine o con quelle siciliane, nelle quali ultime non esiste monopolio, come le colline calabresi seminate a grano non possono competere con la Pianura Padana. Nessuno per� si sogna di dare il bando alle coltivazioni di grano nelle colline della Calabria;
   
b)La produzione dell'olio d'oliva � pi� costosa di quella da seme. Nessuno, per�, pensa di abbattere gli ulivi per sostituirli con le piantagioni di olio da seme, perch� la qualit� dei due prodotti son ben differenti. Lo stesso ragionamento vale per il salgemma di Lungro e per gli altri tipi di sale. I pregi del salgemma di Lungro di fronte agli altri sali sono incontestabili, ne � qui il caso di illustrarli;

c) l�antieconomicit� della Salina di Lungro � stata ridimensionata in questi ultimi anni con l'introduzione di una migliore meccanizzazione. Difatti il costo del sale a bocca di Miniera nell'anno decorso � passato da 45 a 37 lire al chilogrammo. Ci� significa che con una migliore meccanizzazione e con l'aumento della produzione l'antieconomicit� pu� essere notevolmente diminuita;

d) la soluzione, in ogni caso, con un p� di buona volont�, pu� trovarsi nell'installazione di una raffineria, che, trasformando il minerale in raffinato, dia la possibilit� di immetterlo in mercato al prezzo di �.140 al Kg.-

Con la vendita di 100.000 q/li di raffinato si avrebbe la somma di �ire 1.400.000.000, largamente sufficiente per fare fronte alle spese di gestione ed a dare all'Erario un ottimo guadagno. 

3) La relazione sostiene inoltre che le richieste del salgemma in blocchi sono diminuite a tale segno, che le giacenze del minerale ascendono a Q/li 18.000 annui

Per rispondere a questo rilievo basta notare che alla fine di dicembre del 1964 erano stati  esitati dallo stablimento q/li 112.000 contro i quasi q/li 93.000 del 1963 e, ci� nonostante, alla stessa data sono rimaste inevase ordinazioni per ol tre 6.000 q/li.

Se in qualche periodo le richieste sono diminuite, ci� � dipeso dal fatto che le richieste dei depositi sono state instradate dalla Direzione Generale dei Monopoli verso altre saline.

Per dovere di obiettivit� si deve sottolineare che il sale di Miniera viene  richiesto con un crescendo sempre maggiore, specie raffinato e impacchettato. 

4) Occorre prendere anche in esame l'asserito esaurimento del giacimento minerale.  

Innanzitutto si deve affermare che si  � di fronte ad un vero bacino minerario e potrebbero crearsi altri stabilimenti ad est e ad ovest della attuale miniera, come riconosce la stessa relazione Bianchi.

Ma a prescindere da ci� la miniera in coltivazione offre possibilit� di lavoro almeno per tutto questo secolo, solo che tempestivamente vengano preparati i nuovi cantieri di sfruttamento. Attualmente c'� il rischio che il giacimento si1 esaurisca, perch� tutta l'attivit� lavorativa si limita allo sfruttamento dei cantieri in coltivazione,

senza pensare ad aprirne dei nuovi. Ma ci� dipende dal PIANO PREORDINATO DI CHIUDERE LA SALINA. E' vero che la Commissione di studio, presieduta dal Prof. Bianchi, ha affermato che il giacimento offriva lavoro per atri dieci anni, ma il parere espresso non � stato basato su nuovi sondaggi o particolari prospezioni. Detto giudizio ha valore empirico. Da oltre 50 anni si afferma che il giacimento � in fase di esaurimento, senza peraltro giungere alla sua fine dopo avere estratto diecine di migliaia di tonnellate.

5) Per quanto riguarda la stabilit� dei fabbricati ubicati attorno all�imboccatura  della miniera, nel corso dei secoli si sono verificate sempre delle lesioni, senza che ci� abbia mai determinato gravi rischi o crolli. Particolarmente oggi le condizioni statiche dei fabbricati non presentano seri pericoli. Una buona manutenzione basta per garantire la solidit� degli stessi.

I cantieri e le gallerie interne mai, a memoria d'uomo, e tanto meno oggi, sono stati pericolanti.

6) In sostituzione della miniera di salgemma la Direzione Generale dei Monopoli propone l'impianto di un�industria da costruire con il contributo di 1.500.000.000, da parte erogarsi in 5 rate, da parte della stessa amministrazione dei monopoli e con un investimento da parte delle imprese beneficiarie e per una somma par ad una volta e mezzo l'ammontare del contributo stesso.

a) Ben venga una nuova industria nella zona di Lungro, ma essa deve essere collaterale e non sostitutiva della salina.

b) il disegno di legge, cos� come � fatto, non pu� accontentare la popolazione di Lungro, perch� non presenta alcuna garanzia per l'avvenire. L'erigenda industria, dopo pochi anni, potrebbe per un insieme di varie difficolt� chiudere i battenti e lasciare sul lastrico Lungro ed i paesi attorno ad esso gravitanti.

 

PROPOSTE

Dalle precedenti considerazioni derivano le seguenti conclusioni:

a) L'attivit� della salina pu� e deve continuare per salvare tutta una zona dalla fame e dalla miseria. La dubbia rinascita di un'industria non da affidamento. E' facile smantellare ci� che sia ha, ben difficile ricostruire. In passato ne � una lampante prova. La povert� della Calabria d'oggi si deve alla miope politica economica del passato.

b) Occorre potenziare la miniera di salgemma secondo le dichiarazioni fatte dal Presidente del Consiglio Fanfani alla Camera il 26 Maggio 1961.

c) La Salina pu� essere resa economicamente sana: 1) con l' installazione di una raffineria; 2) con una. completa meccanizzazione; 3) con l'assegnazione di personale dirigente tecnicamente preparato.

d) Con l'assunzione di nuove maestranze in numero non inferiore a 50 unit�.

 

CONCLUSIONE

La chiusura della miniera. in questa Calabria diseredata rappresenta un atto politicamente, socialmente ed economicamente negativo.

Ogni iniziativa di carattere industriale, a causa delle difficolt� infrastrutturali, minaccia di risolversi in un fallimento. Si deve quindi salvare ci� che pu� essere salvato per ridare pace e serenit� a tutta una zona.