Nicola Cortese

 

Il volantino del 25 aprile, distribuito a Lungro, ha sortito alcuni effetti. Infatti ci hanno segnalato altri nominativi di lungresi che hanno aderito alle bande partigiane. Uno di questi � Nicola Cortese, iscritto con n. di matricola 4185  nei ruolini della  Divisione "Piacenza". 

Vi proponiamo uno stralcio dell�intervista realizzata da Miko Cortese il 26 aprile 2006.

 

 

Come � entrato a far parte delle truppe partigiane?

- Spostandoci in continuazione sulle montagne, ci siamo imbattuti in un gruppo di partigiani comandati dal capitano Fausto e ci siamo uniti a loro.

Che ruolo aveva nell�organizzazione partigiana?

- Comandavo un gruppo di tre soldati in quanto, come caporale maggiore, ero il pi� alto in grado del drappello che si un� ai partigiani. Mi � stato consegnato subito un fucile mitragliatore e molte munizioni.

Che attivit� ha svolto con i partigiani?

Pattugliamenti e incursioni diurne e notturne. Abbiamo avuto diversi scontri con i tedeschi. Mi ricordo che una volta, sulla strada chiamata �La Romaria�, se ricordo bene, abbiamo fermato una colonna di tedeschi. Sembrava che fossimo sul punto di catturarla, ma sopraggiunsero dei rinforzi e ci siamo dovuti allontanare.

I viveri come ve li procuravate?

-Per quanto riguarda le vettovaglie, generalmente veniva raccolto nelle masserie vicine. Ai proprietari rilasciavamo ricevuta e il pagamento avveniva appena possibile. Alla fine della guerra abbiamo rimborsato tutti i nostri fornitori

Poi, specie sul monte Pecoraio, ricevevamo aiuti dagli Alleati. Il cibo, le armi e le munizioni ci venivano lanciati con i paracadute.

Cosa successe nell�aprile del 1945?

Nell�aprile del 1945 i comandi partigiani dell�Italia settentrionale diedero l�ordine della controffensiva contro i nazi-fascisti. La nostra brigata aveva l�ordine di liberare Piacenza. Dopo continue scaramucce con i tedeschi, durate tre giorni, finalmente siamo entrati nella citt�.

Il giorno prima, il 27 aprile, era avvenuto un fatto che mi aveva rattristato. Infatti a ridosso della Via Emilia Pavese, nei pressi di Borgo Novo, durante uno dei combattimenti, � morto il Possidente. Io mi sono salvato per puro caso. Infatti il tenente mi ha chiesto di spostare una cassa di munizioni. Mi sono allontanato di pochi metri quando una granata tedesca � esplosa  dove si trovavano i miei compagni. Il tenente, il Possidente e altre tre persone ci lasciarono la vita. Il Possidente venne seppellito nel cimitero di Borgo Novo. Io raccolsi gli effetti personali che consegnai ai familiari subito dopo il ritorno a Lungro.

Gli Alleati arrivarono a Piacenza qualche giorno dopo. Noi restammo in citt� per altri dieci giorni, fino alla sfilata davanti a diverse autorit� alleate, tra cui il generale Alexander. Al termine della sfilata abbiamo consegnato le armi e avuto quindici giorni di licenza.