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Egr Sig Ins

                                             Domenico Cortese

                                                                                  ungra@ungra.it

 

                       Oggetto: ulteriore seguito e prosecuzione della ricerca concernente lo Scrittore Lungrese Orazio IRANNI.

 

                 Nel precedente mese di gennaio 014 avevo informato i Lettori che la iniziata e proseguita ricerca sullo Scrittore Orazio Irianni, era ancora in corso e che si attendevano notizie specifiche da Catanzaro e dall�Argentina .

    Da Catanzaro, esperita una ricerca all�Ufficio Anagrafe e Stato Civile di quella citt�, non constano in atti documenti per il 1917 sulla morte dello Scrittore ivi annotata sull�apposito Registro, dovendosi pertanto confermare come ipotesi la notizia che lo Scrittore, rientrando in Italia alla fine del 1911, sia dipoi andato ad insegnare a Catanzaro in un liceo ed abbia cessato di vivere in quell�ambiente nel 1917; circa l�anno della morte, � verisimile che Angelo Vittorio Damis abbia avuto la notizia esatta nello ambiente di Lungro, allorch� erano viventi zhogna Vicenzin di buona memoria e nata prima del 1900, nonch� don Camillo e zhogna Delina suoi figli. Potrebbe pertanto confermarsi la attendibilit� anagrafica della morte nel 1917.

    Sulla ricerca concernente la Famiglia Irianni in  Argentina o una rilevante parte di essa, con particolare riferimento a don Orazio ed ai suoi tre fratelli, il relativo risultato  potrebbe ancora non essere definitivo, secondo  quanto lo stesso Lettore potr� desumere dalle due comunicazioni che di seguito riporto, essendo comunque certo che uno se non due dei fratelli siano rimasti l� forse definitivamente, per come dovrebbe desumersi da alcuni significativi nomi che si rinvengono attualmente in quegli ambienti, riservandomi in seguito di svolgere qualche finale considerazione:

 

                  Febb.2014

                                   Gentile Professor Garrappa,

           ho tardato non poco per riferirLe l'esito della mia ricerca, sembrandomi che oltre quello che Le chiarir�, non vi sarebbe dell'altro.

    Dalle indagini su Skipe, Facebook ed altro, son riuscito ad individuare solo alcuni nomi, essi stessi comunque interessanti, evidenziandosi che nella nostra tradizione di circa cento anni addietro era consolidata quella di chiamare i figli primogeniti con il nome del nonno paterno. Per gli altri figli, poi, a seguire, si procedeva a dare il nome dei pi� prossimi parenti, quali i fratelli del padre.

     E se tale era il modo di procedere, a me sembra che nel cognome Irianni di Argentina ed in particolare di B.A. si sia rispettata la tradizione. Infatti, ho trovato nomi di persone, tendenzialmente  giovani, ma non manca la media et�, che hanno il nome di almeno tre fratelli di quei quattro che furono i figli di Pietro Irianni, ovvero, anche se al femmimnile, Camila, Federica, Nicolas ( i figli erano Nicola,Orazio, Camillo, Federico), con qualche aggiunta o variante, ma che comunque, io ritengo di dover ricondurre a quel ceppo Irianni indagato.

   Naturalmente, li ho tutti informati e richiesti di notizie, ma solo uno, un certo Nicolas, mi ha specificatamente risposto sull'argomento, comunicandomi che avrebbe richiesto al padre  ed alla Zia notizie pi� specifiche, riservandosi di comunicarmi.

   In sostanza, l'esperienza pur se non utile per i risultati specifici, che andavano coltivati sul posto ed in castigliano, un qualche risultato lo hanno fissato, nel senso che almeno uno di quei fratelli, se non due (potrebbero essere Nicolino e Camillo ? ) si sarebbero fermati stabilmente in Argentina per un periodo piuttosto esteso se non definitivo. E tale sintesi al momento stabilizzata potrebbe essere sufficiente a fare da contorno all'argomento principale che � lo Scrittore Orazio Irianni, sembrandomi comunque che questi nuovi mezzi di comunicazione servono pi� come moda per il passatempo, che non come strumenti utili di comunicazione, per i quali la celerit� e la estrema riduttivit� di energia spesa sono inversamente proporzionali alla utilit� sostanziale delle masse utenti, fatte le debite eccezioni.

    Ed ove mai Lei ritenesse di avere tempo per proseguire la ricerca, potrebbe ripescare quei nominativi sul web e contattarli personalmente da l�, pregandoLa di eventualmente comunicarmi le risultanze.

    In sostanza, non � mancato a Lei ed a me lo stimolo alla ricerca sul pi� ampio orizzonte geografico, restando comunque in debito con Lei per il garbo e la civilissima disponibilit� manifestatami, fermo comunque il primo impegno, di informarmi comunque su eventuali progressi per la stampa periodica tra la fine dell'800 ed il primo decennio del 900 che possa riguardare il nostro Scrittore Irianni.  

    Non avendo altro da comunicaLe, salva la conferma della Sua ben considerata  disponibilit�, chiedo congedo, con sentimento di viva gratitudine.

                                                     Francesco Maria Damis    

               

      Alla comunicazione che precede, di rimando e con educazione esemplare  il Prof Garrappa mi ha rimesso la risposta che segue:

Egregio Dott. Damis,
La ringrazio inanzitutto dei suoi concetti su di me. 
Contemporaneamente posso assicuraLe che le ricerche continueranno e qualsiasi risultato positivo Le verra pervenuto al piu' presto possibile.
Colgo l'occasione di salutarLa con la mia piu' distinta considerazione e rispetto.
A presto.

Prof. Arq. Jorge Alberto Garrappa 

 

       Dunque, a mia valutazione la ricerca per ora dovrebbe essere conclusa, altrimenti tutto resta sempre sospeso, mentre quanto precede � significativo perch� il Lettore comprenda quanto sia complesso ed incerto fare ricerca nel campo storico culturale.

      Resta invece mio onere completare la Scheda biobiliografica su Orazio Irianni, pubblicando la prossima volta la foto dei fratelli Irianni e fare inoltre una valutazione scritta sui contenuti del secondo Testo dello Irianni  concernente il panslavismo russo.

     E dopo questo ulteriore intervento, ritengo di dover sciogliere il riserbo sul fervorino da benevolmente fare ad una persona in forte dimestichezza con me, il nostro Vescovo Donatino Oliverio il quale, giustamente preoccupato ed interessato a mettere in mostra la nostra Comunit� ed  Eparchia anche per i cervelli e la cultura, in occasione del Centenario della proclamazione della indipendenza dell�Albania, avvenuta nel 1912, ben sapendo di quanto gli Italo albanesi si siano interessati alla Questione Albanese, mi ha sollecitato a dare per quel contesto il mio modesto contributo ed a cui ho benevolmente opposto ( mai dubitando del suo sempre costante affetto)  che le difficolt� in subiecta materia  sorgono ad ogni momento e che anche per il solo nostro don Orazio, ghitono mio e suo, una cosa fatta per bene e senza ostacoli insormontabili comunque implica anni di ricerca non sopprimibili allora per allora. E scherzando com�era nostro costume circa sessanta anni addietro, in lingua avita ho espresso il concetto sul sapere-cultura  di pronta  produzione e di ancor pi�  celere esazione, per me non ammissibile, allora come ora.

    Vorr� dire, che se si dovesse pervenire ad una decente ultimazione della ricerca, si potranno assumere tutte le iniziative che si vorranno.

          E  con questa, � la terza volta che scomodiamo il benevolo Lettore, ed il risultato finale ancora tarda a venire. Speriamo bene