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                                                                                     Sig. Ins. Domenico Cortese

                                                                                                   c/o  ungra@ungra.it

 

 

                                         

Caro Mimico,

 

               faccio s�guito e mi riporto alle nostre conversazioni recenti per confermare che il Testo del prof. arch. Vincenzo Mattan� � stato circa una settimana addietro pubblicato per i tipi della Editrice Il Coscile , avendo come Titolo � IL CENTRO ANTICO DI LUNGRO   UN RARO DOCUMENTO DI RIGORE TIPOLOGICO E DI SOFISTICATA STRATEGIA INSEDIATIVA � .

   Quel che rileva ed in particolare modo sollecita ancor pi� la mia soddisfazione � che il testo sia stato, pur con il sostegno del prof  Mattan� che non mi smentisce, curato nella edizione ed impianto delle varie interessanti tematiche secondo la apposta successione dei vari capitoli , da due giovani Lungresi, il dr Gianfranco Castiglia ed il prossimo Laureando Angelo Stratic�, i quali, a parte una buona linguistica italiota ( ricordo ancora i tanti incipit  di paesani vari che tutti principiavano con � innanzitutto� i  pur loro modesti scritti ), un po� rara tra gli albanesismi per chi non sia proprio smaliziato e collaudato, e che non dovrebbe guastare, hanno ideato e traslato secondo una loro concordata metodologia lo sviluppo dei vari Capitoli che compongono l�eleborato Testo.

   E non per atipia tecnica uso il termine elaborato, poich� in esso non solo primeggia ed a buon merito l�Autore di facciata, il Vincenzo Maria Mattan�, ma pesante e parimenti intensa si inserisce la collocazione mirata e voluta tale del  binomio Castiglia-Stratic�, i quali da mattacchioni  e per  sette diverse tematiche si inseriscono or l�uno ed or l�altro, a trattare singoli intensi argomenti, tra cui alcuni esplosivi, vere novit�, dacch�  evocando ed addirittura facendo scoppiare un passato anche remoto frugando tra pietre e scisti,  dilacerano il lungo silenzio dei Secoli, ed in grazia di loro emerge, sale e consegue la gloria della certezza storica, un articolato complesso di siti, luoghi un tempo culti, strutture architettoniche, precise collocazioni toponometriche e cartografiche, oltre ogni ragionevole aspettativa, tanto che poco ancora dovrebbe restare del nostro passato incerto. E si badi, che siamo al cospetto di giovani, tali, magari anche stornati da un presente che non li alletta, ma che hanno fatto almeno fin qui una scelta di campo, a pro del sapere. Ed il Mattan� ne porta l�onore, checch� se ne possa apostrofare.

     Ma vi � ancora di pi� : sodali ed in parte coautori, compaiono sulla bruciata sabbia lungrese, altri giovani virgulti, di cui talora non focalizzo ancora l�incerta( per me) fisionomia, ma che pur esistono nella loro completa personalit� : Pierre Frega e  Leonardo Pignata, i quali compaiono nella loro giusta dimensione negli scritti e capitoli di cui si compone l�importante Testo.

      Fra l�altro, il Testo dovrebbe navigare per l�ambito accademico e vi � solo da auspicare che le tante novit� siano confortate di pari veridicit�, in modo da sostenere l�approdo storico dianzi enunciato. Ed anche l�ing Antonio De Rose a ragione di sua specifica competenza  ha sostenuto particolari interventi nel campo della ricerca termografica , confortando e confermando le intuizioni dei nostri Lungresi ricercatori, anch�essa una diavoleria  tecnica per me nuova, con la produzione di

documenti aggregati, essi stessi  inseriti ai giusti  punti dei vari Capitoli e che saldano la maggior completezza scientifica.

      Ho notato, inoltre, con un piacere interiore che il sostanzioso taciturno Lungrese ing Frascini, figlio di quel grande amico, anch�esso in vita non incline alla loquacit�, il compianto suo Padre Giovanni, senza scomporsi ha collaborato, tirando fuori un archivio storico fotografico della cui ampiezza nulla finora sapevo.

     Sui contenuti specifici, che sono novit� e ricchezza di conoscenza, sulla maggioranza degli argomenti analiticamente affrontati, basta leggere e tornare a rileggere, addestrando l�occhio ai tanti grafici, fare confronti e collegamenti, ripassarsi un po� di storia  ed il tutto dovrebbe allinearsi all�auto inquadramento nel solco della vecchia seriet� Lungrese, di cui mi hanno voluto testimone immeritatamente, chiedendomi addirittura un breve scritto che non valica il mio ordinario per la sostanza e di cui ho esposto ragione in esso medesimo, mentre sono fiero della Cartografia, detta in antico ichnografia (che � preposta al mio breve  intervento), che � a colori , si distacca , deve essere serbata  da ogni buon Lungrese e dagli appartenenti ai territori viciniori, e che i mattacchioni mi sembra abbiano voluto  in mio onore, ma che essa stessa, raggiungendo il lido ora della pi� diffusa notoriet� con un formato appetibile che palesa finalmente la dirompente bellezza, fascino e complessit� ideativa non comune, a parte l�inestimabile valore storico e culturale, � un concentrato di bellezza antica , colori soffusi di vieta fattura  e ricomprende tutti i territori antichi e luoghi abitati, da San Donato a Castrovillari, tanto che il Testo merita l�approccio di Tutti, anche per tale prezioso dono voluto in pro della civilt� dei Lungresi.                           

    E questo Testo, senza volerla menare per le lunghe, rester� anch�esso nel compendio delle Opere scritte e marcate Lungro, tanto disinteressatamente opinando, magari con una seconda edizione che meglio la stabilizzi superando il fresco della novit�.

 

               Ed avendo mantenuto l�assunto impegno, a te, ora, il compito pi� oneroso,  di azionare il meccanismo divulgativo, rimettendoti un sentito grazie,  con vive cordialit�.

                                                            FD                                     dicembre 012