Zijarr in Ungra, musica nel centro storico

 

LUNGRO � Un laboratorio sperimentale, un luogo di creazione e, allo stesso tempo, di contaminazione di generi diversi. Questa � stata la seconda edizione di �Zijarr in Ungra�, manifestazione culturale, promossa da un gruppo di ragazzi lungresi appassionati del genere, che hanno impegnato tutte le loro forze per un�ottima riuscita dell�iniziativa in calendario per la serata dello scorso 18 agosto.

�� stata una bella e non frequentissima occasione per ascoltare della musica di qualit� � ci conferma uno dei promotori Rodolfo Puglia � e allo stesso tempo riscoprire antiche zone del paese in una nuova veste, quella appunto di un festival atipico. Questa manifestazione musicale (Zijarr in arberesh vuol dire fuoco), patrocinata dall�amministrazione cittadina, nasce da un comitato organizzatore di ragazzi che hanno cominciato un percorso, la cui prima tappa del 2001 riscosse un successo inaspettato�.

I giovani organizzatori, anche in ossequio all�atipicit� dell�evento, amano definire la seconda versione 2.0 quasi come un aggiornamento di un software multimediale.

�Rispetto alla precedente del 2001 � precisa Salvatore Martino, un altro giovane della squadra � � cambiato il palcoscenico; dall�anfiteatro comunale di contrada S. Leonardo si � passati a una piazza del centro storico (piazza Nino Bixio), con l�obiettivo di ravvivare questo spicchio di borgo. Guardando al programma, invece, alla musica si sono aggiunte la pittura, con un Happening per vivere un�esperienza collettiva e dare sfogo alla propria creativit� e le arti visive con proiezioni di corti, immagini e creazioni multimediali. La proposta musicale � conclude Salvatore Martino � ha abbracciato diverse tendenze e provenienze geografiche dal rock onirico dei reggini Malajerba al jazz sperimentale dei bolognesi Sedna fino alle sonorit� del dj Sciallallallalah (radio K � bo) e i primi vagiti della band locale Pa Pacenz�.

 

                        Eugenio Marigliano