PROTESTA DEI GENITORI CONTRO LA CHIUSURA DELLA SCUOLA.

SBARRATE LE PORTE DEL MUNICIPIO.

di Eugenio Marigliano

 

  

LUNGRO - A una settimana dalla decisione di chiudere agli alunni le aule scolastiche dell�Istituto comprensivo di via San Leonardo lo stato delle cose stenta comunque ad avere una conclusione adeguata a riportare al loro dovere studenti e personale docente e non docente.

La reazione dei genitori, visto anche il trascorrere dei giorni, non � stata certo tiepida; si sono infatti dati appuntamento fin dalla 7,30 davanti all�ingresso del Municipio in piazza Cavallotti. Qui hanno manifestato la loro insoddisfazione nei confronti di chi � chiamato a sbrogliare,o almeno tentare, quei nodi che nella fattispecie concreta raccontano di un impianto di riscaldamento non conforme alla normativa di sicurezza, cos� come refertato da un sopralluogo dei Vigili del Fuoco di Castrovillari.

L'assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni, ha comportato questa reazione. Solo a tarda mattinata si � presentato finalmente il segretario comunale.
Dopo un acceso colloquio con i genitori � stato prodotto un verbale: da una parte le mamme si assumono la responsabilit� di mandare i figli a scuola, anche senza i riscaldamenti, e dall'altra il Comune si impegna per iscritto a svolgere i lavori di messa in sicurezza della caldaia entro e non oltre il 7 dicembre. Fuori dal palazzo intanto una grande folla ha atteso fino all'ultimo la conclusione della trattativa.

Un�assenza che spiccava nella trattativa era quella delle istituzioni scolastiche. Erano invece presenti alla manifestazione  i Democratici di Sinistra, Alleanza nazionale e lo SDI. Meritoria e di grande significato anche la presenza di padre Salvatore Sulla, da sempre vicino ai ragazzi. Tutti i cittadini sono comunque intenzionati a riprendere la protesta qualora gli impegni vengano disattesi.

Si spera che non sopraggiungano adesso problemi finanziari che gli ex amministratori negavano ogni pi� sospinto. Il nervosismo dei genitori � comprensibile e giustificato. I problemi infatti esistevano, ma gli interventi necessari al normale funzionamento della scuola non sono stati fatti. Ad agosto nel piccolo centro arberesh, invece di pensare ai caloriferi della scuola, si preferiva spendere ancora qualche migliaio di euro per comprare zolle di erba inglese utili all�arredo urbano di piazza Casini; una delle tante spese che suonano beffarde oggi pi� di ieri con ragazzi e bambini a spasso per diversi giorni causa, appunto, pericolosit� dell�impianto di  riscaldamento.