L�albanese che potrebbe essere. Il confronto con l�esperienza friulana.

di

Eugenio Marigliano

 

ARCAVACATA � Quello che un giorno potrebbero essere le minoranze linguistiche calabresi. Questo, in sintesi, l�incontro nella sala stampa dell�Unical con il responsabile dell�Unit� operativa lingua friulana e altre lingue minoritarie della Provincia di Udine William Cisillino.

Ad ascoltarlo gli operatori dei neonati sportelli linguistici provinciali, oltre ai docenti Unical Altimari e Belluscio e ai sindaci di Guardia Piemontese, Carfizzi e San  Nicola dell�Alto.

Il dirigente friulano snocciola provvedimenti e progetti che un arb�resh o un occitano di Calabria non faticherebbe a definire utopia: dal 1986 una grafia ufficiale (usata da tutte le istituzioni e dalla quasi totalit� degli scrittori), adottata poi con la legge regionale del 1996 che regola l�intera materia; il controllo sulla grafia ufficiale affidato all�Osservatorio per le lingue friulane, superattento ad eventuali dispute sui grafemi e pronto a consultare esperti di questa lingua finanche nell�Universit� spagnola di Barcellona; stretta collaborazione tra provincia e diocesi friulane; investimenti sempre pi� corposi nei media (dai cartoon per bambini, a una partnership sempre pi� stretta con la Rai regionale e le altre emittenti locali) e nelle scuole.

Non sfugge naturalmente lo spinoso argomento delle varianti locali, che la provincia udinese cerca di superare adottando quella che il dottor Cisillino chiama �lingua tetto�, sotto la quale trovano protezione le diverse varianti locali, suscettibili di carpire dalla lingua tetto e non all�italiano ci� che ad esse difetta.

Rapportare pari pari  la politica friulana nella nostra provincia, allora, non sarebbe del tutto giusto: il caso calabrese, rispetto al friulano, sconta per esempio un ritardo nell�approvazione della legge regionale di quasi un decennio; l� il bacino di riferimento � demograficamente pi� ampio; ci si trova in un territorio di confine e con altre minoranze linguistiche ben posizionate; la Regione friulana (a statuto speciale) gode di maggiore autonomia di scelta rispetto alla nostra a statuto ordinario, il che necessariamente si ripercuote positivamente anche sulle competenze delle province e dei comuni di quelle zone.

�Ascoltate oggi in Calabria � chiosa il prof. Altimari � sembrano misure da libro dei sogni. L�esperienza friulana serve, per�, a offrire un impatto forte a chi si occupa della materia. Per riaffermare l�importanza di un�organizzazione, e la necessit� di sinergie tra enti locali, Universit� e altri attori sociali di livello. Questo, non per dire che i cultori locali della materia non abbiano proposto anche lavori egregi, ma l�esperienza friulana raccontataci suggerisce un percorso efficace�.

Uniti e meglio sembrano essere anche i caratteri consigliati dal secondo docente Unical intervenuto, Gianni Belluscio.

�Due paesi e tre bandiere � ricorda Belluscio � era il ritornello che si riproponeva ogniqualvolta si trattava di minoranze arbreshe. Un adagio questo, tra i tanti, da contrastare, pena altrimenti la babele linguistica�.