OSPEDALE DI LUNGRO VERSO LA CHIUSURA

La creazione delle cinque mega Aziende sanitarie e le proposte di un nuovo piano sanitario regionale declassano l'Ospedale di Lungro tanto da fargli chiudere i battenti non appena il piano sar� approvato. Infatti l'ospedale viene riconvertito a piattaforma sanitaria territoriale.

"Le Unit� Territoriali di Assistenza Primaria (UTAP) rappresentano unit� funzionali del territorio con la finalit� di garantire un'alta integrazione multidisciplinare ed interprofessionale ed in grado di dare risposte complesse al bisogno di salute delle persone. In esse si integrano le attivit� proprie della medicina generale, della pediatria di libera scelta e delle altre figure professionali, sanitarie e della rete dei servizi sociali, presenti nel distretto Hanno il compito di garantire al cittadino l'assistenza primaria in H/24 e perseguono, in forma integrata, il conseguimento degli obiettivi e dei programmi aziendali e distrettuali di tutela della salute. Il piano sanitario regionale prevede che, in via sperimentale, dovr� essere attivata un'UTAP a livello di ambito territoriale. A tal fine la Giunta Regionale dovr� individuare, di concerto con i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta, le modalit� organizzative entro 90 giorni dall'entrata in vigore del presente piano."

Quali servizi l'ospedale debba fornire non � per niente chiaro, un fatto per� � certo: diagnostica, laboratori, dialisi e ambulatori scompariranno. Infatti: "Nei presidi che continueranno a svolgere funzioni assistenziali per acuti e nei presidi da riconvertire in strutture di riabilitazione e lungodegenza riabilitativa- non sarebbe il caso di Lungro - � confermata la presenza della diagnostica strumentale e di laboratorio, della dialisi e delle prestazioni specialistiche ambulatoriali."

 

I sindaci della zona sono scesi in campo per difendere il presidio. Una prima riunione si � tenuta mercoled� 20 giugno in ospedale.

Erano presenti il sindaco di Lungro Giuseppino Santoianni e il vicesindaco Gennaro Domestico, i sindaci di Acquaformosa Giovanni Manoccio,  di Firmo Gennaro Russo,  l'assessore. Mario Sammarco del comune di San Donato di Ninea, Assenti i sindaci di Saracena e di Altomonte che hanno  comunicato ai presenti la loro piena condivisione e solidariet�.

Alla fine della riunione � stato approvato un documento  in cui si sottolinea, fra l'altro, come il Piano approvato ridimensiona a semplice Piattaforma Territoriale la struttura ospedaliera di Lungro. Con questa impostazione la Giunta Regionale non tiene conto di quella che � stata la storia ormai trentennale della struttura" che nel corso degli anni  lo ha  trasformato da ospedale di zona con la presenza di branche chirurgiche e mediche con indici di funzionamento superiori all'80%, in ospedale d'orientamento geriatrico e di lungodegenza con reparti ormai funzionanti da  oltre 5 anni che ha continuato a dare risposte ad un un'intera fetta di popolazione, soprattutto a quella anziana.

Altri ridimensionamenti del presidio non saranno consentiti a nessuno e non avranno mai  "l'avallo di sindaci che strenuamente stanno difendendo il diritto d'esistenza dei propri amministrati, in zone interne della Calabria che rischiano continuamente l'abbandono e lo spopolamento." 

 

Successivamente si sono avuti altri due incontri presso il presidio ospedaliero. Nel primo, con l'on. Laratta della Margherita, � stata ribadita la necessit� di non chiudere il presidio in quanto arrecherebbe un danno soprattutto alla povera gente. 

Nel secondo, un consiglio comunale di Lungro allargato agli amministratori della zona, il Sindaco di Lungro, Giuseppino Santoianni, nella relazione introduttiva  ha sottolineato come il piano sanitario penalizza i pi� deboli ed � in contraddizione con la legge regionale di tutela delle minoranze linguistiche che recita: "Le sedi scolastiche di qualsiasi ordine e grado, le strutture sanitarie, gli uffici postali e amministrativi, sono ritenuti servizi fondamentali per la difesa della cultura e del territorio dei Comuni di cui all'art. 1 della presente legge."

Sono intervenuti Gennaro Russo, Luigi Salvo e Giovanni Manocccio, sindaci rispettivamente di Firmo, Acquaformosa e San Donato di Ninea. Successivamente hanno preso la parola Damiano Guagliardi, consigliere regionale di Rifondazione Comunista,  Leonardo De Marco, Papas Donato Oliverio, Camillo Mancioli, Pasquale Bauleo, Gennaro Cortese e Papas Pietro Tamburi.

Dagli interventi � emerso che il piano sanitario regionale � stato calato dall'alto, senza alcun riscontro con le realt� ambientali e penalizza, per quanto riguarda il nostro territorio, soprattutto gli anziani costretti a lunghe trasferte (Cariati o Mormanno) per potersi curare. Tutti, inoltre, hanno sostenuto la necessit� di mantenere in vita il presidio anche per un fatto occupazionale e di chiedere un incontro al Presidente della Giunta Regionale e all'Assessore alla Sanit�.

La riunione si � conclusa con la delega ai Sindaci di predisporre un calendario con le iniziative da intraprendere prima che il piano sia approvato dalla Giunta Regionale.

 

Se si vuole ottenere qualche risultato non possiamo delegare i sindaci, come � stato fatto in passato, ma dobbiamo mobilitarci tutti partecipando alle iniziative proposte e garantendo la presenza massiccia alle manifestazioni che si organizzeranno a sostegno del presidio.