E' stato presentato a Firmo il 25 settembre 2010, presso il Convento dei Dominicani, l'ultimo lavoro di Giuseppe Carlo Siciliano "L'UTOPIA POPOLARE DELLA REPUBBLICA" Gli Arb�resh e la Gran Corte Criminale - Processi Politici dal 1848 al 1854.

Dopo l'introduzione di Vincenzino Vaccaro, sono intervenuti, per i saluti di rito, il sindaco Antonio Palermo e l'assessore alla cultura Giuliana Longo.

Successivamente hanno relazionato Donatella Laudadio, Francesco Spingola e lo stesso autore.

Per Siciliano il testo, conseguenza di  anni di ricerche tra archivi e biblioteche, vuole raccontare una storia dimenticata, la storia degli oltre quindicimila arb�resh� armati che sfidarono a Campotenese l'esercito borbonico forte di ben trentamila unit�. Tantissimi furono i morti e ancora di pi� i processati e condannati, tra cui molti lungresi.

 

 

Sintesi dei fatti

 

Il 15 maggio 1848  una furiosa rivolta scoppi� in Napoli. Dalla Calabria giungevano rinforzi albanesi con a capo il Mauro. Il re sciolse la Camera e indi nuove elezioni. 
La notizia degli avvenimenti di Napoli dest� grave indignazione soprattutto in Calabria dove ben presto la rivolta scoppi�. Accorsero a Cosenza Giuseppe Ricciardi, deputato di Foggia,  il Mauro, il De Riso, il Pacchione, compagno dei Bandiera, ed altri reduci dalle barricate di Napoli. Costituirono un comitato di salute pubblica con l'intenzione di provvedere all'arruolamento di volontari e mantenere desta la rivoluzione. Il distretto di Castrovillari nomin� commissario civile Domenico Mauro, coadiuvato dal Pace. Accorsero da San Demetrio Raffaele, Alessandro, Vincenzo Mauro ed il vicepresidente del Collegio Antonio Marchian�, seguito da molti giovani studenti. Vennero organizzati comitati locali a Lungro con a capo Vincenzo Stratig� e Angelo e Domenico Damis, Castrovillari, Saracena, Cassano, Altomonte e altrove. 

" Circa duecento uomini , ornato il cappello o il petto della coccarda tricolore (se ne conserva ancora qualche esemplare), ai primi di giugno, al comando di Domenico Damis, presero la via di Capotenese per difendere la proclamata libert� costituzionale in Calabria..." (Parliamo di Lungro)
Il Mauro attendeva che il Ribotty avanzasse verso Campotenese ma quest'ultimo o non seppe o non fu in grado. Intanto dal nord arrivava con rinforzi il generale Lanza, per congiungersi col Busacca a Castrovillari, ma non pot� varcare il confine calabrese prima del 29 giugno.

Scrive Orazio Irianni in Risveglio Albanese( New York 1911): " Petruccelli della Gattina salvato dagli albanesi e che con essi si trovava a Campotenese, dove i minatori della Salina di Lungro tagliarono il ponte(sul fiume Cornuto), ritardando la marcia al generale Lanza...."
Il Ribotty , nel frattempo, pensava ad una sua ritirata dal fronte. Ordin� al Mauro di mandare 500 uomini sul monte S. Angelo, nei pressi di Morano, e di appostare due cannoni sul medesimo monte assicurandolo che in tendeva intimare la resa al Busacca. Mauro ubbid�, mandando sulle alture che dominavano il fiume Coscile il Damis, lo Stratig�, il Bellizzi e il Pace con i loro volontari con l'ordine di non attaccare senza avere inteso i cannoni del Ribotty. I soldati del Ribotty non si videro ne si sentirono i suoi cannoni.

Il Busacca, intanto, spediva contro il Pace tre compagnie che attaccarono violentemente. La compagnia Damis-Stratig� corse subito in aiuto degli altri albanesi. Vi fu una breve ma violenta battaglia nella quale gli albanesi diedero, ancora una volta, prova del loro valore.
Il generale Lanza raggiunse le posizioni del Mauro a Campotenese. Gli albanesi del Mauro, senza provviste e munizioni, si lanciarono come leoni scrivendo col sangue una  pagina di gloria. Molti caddero sotto il fuoco nemico; piovvero anche gli esili, le condanne e le persecuzioni. Le prigioni politiche traboccavano di detenuti. Il Pace ed altri condannati a morte riuscirono a nascondersi; il Damis venne condannato a 25 anni di carcere; il Mauro, condannato anch'egli a morte, si rifugi� in Piemonte assieme al Crispi e ad altri albanesi.

Fra gli arrestati e condannati, oltre il Damis, molti altri lungresi, tra cui: Capparelli Ferdinando, Cortese Raffaele, Bellizzi Pasquale, Ferrara Giuseppe, Irianni Domenico, Martino Raffaele, Oliva Raffaele, Stratic� Giuseppe, Trifilo Francesco, Vaccaro Raffaele.

Miko