In un romanzo di Pietro Napoletano �Gli schiaffi del vento�

I sogni di Halja, che lascia l�Ucr�ina per l�Europa occidentale,

in una storia affascinante ed attuale.

 

di Alfredo Frega

 

E� un romanzo, edito da �il Coscile� di Castrovillari, che si legge tutto ad un fiato, perch� la storia che vi si racconta � quanto mai attuale. E� una piccola storia di un�esile me bella ragazza dell�Est coinvolta, suo malgrado, dalla grande storia che � iniziata dalla caduta del �muro� di Berlino e dal conseguente smembramento della grande Federazione Sovietica che determin� il flusso migratorio, ancora in atto, ed a tutti noto.

E� un�idea felice dello scrittore e poeta Pietro Napoletano, tra l�altro pubblicista, la cui appartenenza al gruppo linguistico arb�resh (gli italo-albanesi di Calabria, di antico insediamento), lo ha favorito almeno sotto l�aspetto religioso, appartenendo egli alla Chiesa bizantino-cattolica e quindi strettamente vicino a quella Ortodossa russa dell�Ucr�ina, dove il personaggio chiave del suo romanzo, Halja, ha vissuto e che ritrova, in parte, in uno dei luoghi che lo hanno visto soggiornare nell�Italia del Sud.

E� una storia che si evolve sotto gli occhi del lettore, tra ampi riferimenti storici e religiosi che costituiscono il modo di narrare del Napoletano, autore di numerose altre opere, per lo pi� poetiche, alcune delle quali scritte nel suo idioma antico, l�arb�resh.

Nella nota introduttiva, il Nostro richiama le emigrazioni dei calabresi nell�immediato dopoguerra, descrivendone, seppure in modo essenziale, il dramma del distacco dalla terra natia, amara ed avara, la speranza per un futuro migliore nelle nuove terre da conquistare con il duro lavoro e la vita non certo facile da affrontare con la gente diversa, di usanze e linguaggi sconosciuti. Partivano senza sapere che un giorno sarebbero ritornati: �E vanno,/  lontano vanno!/ Cosa faranno, / se torneranno / nessun sa�.

Tutto questo, tormentava, senza dubbio, la mente della giovane ragazza di Lviv che aveva deciso di iniziare il travagliato �pellegrinaggio� che l�avrebbe portata alla fine nella Citt� Eterna e da qui, attraverso vicissitudini in parte tormentate, nei luoghi descritti dal romanziere. Il personaggio Halja assomiglia alle migliaia di ragazze provenienti dall�Est e che hanno invaso in questi ultimi tempi anche i pi� piccoli paesi italiani. Belle d�aspetto, si distinguono subito per i cappelli biondi, il viso roseo, gli occhi chiari e la pelle bianca. Molte, messo piede in Italia sono diventate vittime della criminalit� organizzata; altre, pi� fortunate, svolgono attivit� lavorative e assistenziali in modo davvero encomiabile. La nostra Halja, come loro, ha dovuto sobbarcarsi tra mille difficolt� per inserirsi nel mondo del lavoro ed acquistare la benevolenza di quanti avevano bisogno di lei.

Il personaggio, dir� l�Autore, � frutto della sua fantasia, come i fatti ed i luoghi che il lettore avr� modo di conoscere leggendo il romanzo. L�idea � scaturita dalla conoscenza fortuita con una di queste donne vere che vive e lavoro nel suo paese. Cita il nome nell�introduzione, Iryna Omelchenko, che ben volentieri mi ha narrato la propria odissea.  Cos� motiva Pietro Napoletano questo suo lavoro: �La travagliosa peregrinazione di Halja, fermo restando il pietoso dramma personale di ciascun emigrante, vuole dare anche un barlume di speranza, nel senso che non � giocoforza finire sul marciapiede o nella rete del malaffare�.

Non stiamo qui a raccontare l�evoluzione cronologica della narrazione, ma non possiamo non sottolineare l�emotivit� che prende il lettore attento di questo esempio di vita vissuta in un contesto epocale di uno degli esodi che hanno caratterizzato la storia contemporanea. Eventi questi che hanno colpito l�animo sensibile dello scrittore, rivivendo con intensit� il dramma di queste popolazioni che, dopo aver subito l�onta dei regimi dittatoriali, hanno dovuto, una volta liberi, abbandonare le proprie terre, ricche di storia, di cultura e di intensa religiosit�.

Ritorner� la coraggiosa Halja in Ucr�ina dopo la sua permanenza in Italia?

 

 

Pubblicato su �uromediterraneo News  di Lecce