Gregorio Galli 

Memoria sulla salina di Altomonte in Calabria citeriore

Napoli : presso Borel e C., 1828

(2^ parte)

 

 

PIANTA

SEZIONE AB

SEZIONE CD

 

 Parte 1^

Art. III

 

Descrizione topografica della miniera.

 

Allorché un falso interesse si fissa per base di operazione in uno stabilimento, come quello della miniera di sale montano di Altomonte, verun bene puossì sperare. Come accennai, cominciati,i tagli da epoche immemorabili (mentre fin da' tempi anteriori all'era volgare si han vaghe notizie di tal miniera) senza regola, e senza arte, affidati per lo più a speculatori, che cercavano nel minor tempo possibile d'ottenere il maggior prodotto in genere, e ritrarlo ove presentavasi con la minima spesa, camminarono lunga pezza male, e progredirono malissimo. Non si fortificavano i siti labili , e se pur faceasi qualche sostegno, si costruiva alla peggio: in tal modo la salina fu quasi convertita in una profondissima, e pericolosa fossa. Infatti malgrado tutti i miglioramenti eseguiti, e prima e dopo il mio arrivo, alcuni de' quali si accenneranno, la descrizione che sono per darne mostrerà la verità dell'assertiva.

Entrai pel n. 1 ( Ved. la pianta in fine) che è  unico ingresso, detto mandriglio. Ne' laterali di esso vi sono due magazzini, e superiormente un quartino di tre stanze, ed un camerino per uso di quegli impiegati. Il fabbricato però, benché da poco costruito, non contando che circa anni venti, essendo lesionato in varii siti bisognò sostenerlo colle scarpe n..2. 2. L' ingresso della miniera è fortificato in legname lungo il curvo cammino (3. 4. 5.) ma anzichè curvarlo nel punto 4. sarebbe stato più vantaggioso sì per la corrente dell'aria, come per la simmetria, desiderata ancora nelle miniere quando si unisce all'utile, drizzarlo al punto (12) sotto della modificata quasi lumaca (11). Se così faceasi dall'ingresso (3) all'Ascia nuovo(10 e12)si sarebbe percorsa una retta.

Dal punto (5) si devia a man dritta verso (6). E’ questo il cammino dell' unico spiraglio da servir di sfumatojo,. volgarmente detto ciminiera: apertura strettissima, palmi 100.5°.42 elevata sulla soglia del portone d'ingresso, e da questo distante in proiezione ortografica orizzontale palmi 256. (Nella pianta segnata n. 7). Per impedire il contrabbando, che potrebbesi fare per mezzo di questa apertura, fu posto un cancello al punto (6), e per mal intesa economia fecesi di 1egno Ora si è costruito di ferro ben inverniciato per preservarlo dall'ossidazione, e si è in tal modo, ottenuto benanche un più largo passaggio, alla colonna di aria, che vi si circola .

I (n. 8. 8. ) sono due grandi vani, risultati da antichi tagli: servono per deposito di sterri (a) nella stagione estiva.

Il cammino da (9) a (10) serve soltanto per uno sfogo di aria, poiché in questo breve sviluppo di palmi 72 vi si conta l'altezza di quasi palmi 100. Utilissimo sarebbe stato che vi si fosse costruita una scala a diverse rampe, per aver così due sortite dall'interno della miniera allo esterno di essa, ed agevolare nel pari tempo le comunicazioni interne. Oltracciò avrebbe giovato mollissimo, nel caso che una delle sortite fosse rimasta inutilizzata, da un accidente qualunque.

Dal punto (5) giravasi una quasi lumaca in (11) I la quale tanto per la più facile comunicazione dell'aria, quanto per maggior comodo degl'infelici travagliatori si è regolarizzata ad un solo sviluppo, e ,si giunge al punto (13), ove si veggono in pianta, due cammini, uno che a' magazzini (14. 14.14. ) conduce, e che discendendo per(20. 21. 22.) al punto (26) arriva l'altro alle aje (15) e (19) discende, dette Ammendoletta superiore ed inferiore. Dovean questi spazii essere un   tempo gallerie di taglio, come apparisce da ruderi rimastivi, e se denominate da qualche cognome, essendo tale l’uso di quei tempi.

Dall'Amendoletta superiore si discende, per l'angusta scala(16 .17) alla galleria Bruno Venere, che a 9 marzo 1825 era inondata alla quota 414. 3. 0 (b) (c).

Si adopran per lo più le due Ammendolette per la scheggiatura, ossia separazione del sale dalla barda.

Da questi vani si prosegue a discendere lungo la scala ( 18. 23. 24. 22. 26). Sul punto (23) vi è un arco in fabbrica, che si demolisce alla giornata perché crollante, e la sua mancanza non producendo verun inconveniente ne mostra l' inutilità della costruzione. Ne1 punto (24) si è intrapresa nel corso dell' anno 1826 una nuova galleria, dirigendo i tagli verso levante, ad oggetto di penetrare superiormente sulla galleria Fossa inferiore segnata a :(n. 46 ).

Il taglio del sale si esegue da indigeni detti tagliatori: questi con picconi sulle estremità superiori delle gallerie tagliano de' pezzi di materia dell'altezza di 7 in 8 palmi, e 4 circa di larghezza e profondità,  detti lenze. Sotto di queste il taglio si esegue orizzontale, ed i pezzi detti banchi si fan delle volte fino a 12 palmi di lunghezza sopra 4 di altezza, e 2 di grossezza. Formano in conseguenza un solido di 96 palmi cubi, e di peso circa cantaja 36. Dopo aver tagliato il pezzo ne' lati verticali ed orizzontali debbono distaccarlo dal masso, il che eseguesi battendo fortemente il pezzo stesso. Quanto più pura è la materia che si taglia, tanto meno fatica vi s'impiega. Dopo averlo distaccato si gitta nel fondo della galleria, se ne separa la barda qualora vi si trova, ed il sale puro trasportato sulla schiena d'uomini nudi s'immette ne' magazzini. Con un lavoro ordinario può dar questa salina circa cinquanta mila cantaja di sale annui.

La nuova galleria (25) dando buon podotto in sale, come è da sperarsi, sarà per ora la più vantaggiosa, per essere la più vicina a magazzini d' immissione. Nel punto (22) si riuniscono le due discese, che da (13) si dipartono. Finalmente nel punto (26) si arriva al piano della galleria sopracielo. Aja grande: sito ove il travaglio tutto della miniera si distribuisce: luogo dove per le due scale segnate con tinte differenti in pianta a tutii i punti di taglio discendesi: spazio nel centro del quale è corrisposto lo scavo del pozzo verticale. La quota del suolo è palmi 456.9. 0.

Discendendo un piano inclinato, andando verso (27) s'incontra la seconda galleria di taglio nominata Speranza I.a La quota del punto imo di questa galleria è palmi 474. 11. 4. È la seconda per la vicinanza de' magazzini; ma per ora è poco ubertosa in prodotto.

Dal punto (26) partono due cammini. Il primo ( 26. 28. 29. 30. 33. 34. ) conduce a' così detti Ascitelli: ( 26. a 28) è piano: ( 29. 30. 33. ) sono due comode scale, e da (30) si va alla galleria Providenza segnata col ( n. 31). All'epoca della livellazione la sua quota era .543. 4. 4. I tagli progredivano verso scirocco. Ora si è ingrandita per gli ubertosi prodotti che ha somministrato. Il puntò (34) presenta le vedute delle due grandi gallerie (35) (37), dette Matera e Mancini alle quali si discende per le rispettive scale ( 34. 35 ) ( 34. 36. 37 ), fino alla quota del suolo comune, che è di palmi 626. 2. 4. Fu nella galleria Matera, e propriamente nel punto (35') che a' 22 maggio 1825 si vide scaturire da un filetto di barda, esistente in un filone principale di sale, un piccolissimo sgorgo di acqua, che ingrossandosi alquanto, e facendosi in conseguenza una strada più larga, arrivò a dare più di 300 barili di acqua nel tempo di 24 ore. La grande aja di dette due gallerie ne fu inondata. Il pericolo di altri sgorghi, poiché l' altezza delle acque comunicanti della galleria Bruno-Venere era di un livello superiore, ha fatto sospendere questo interessante punto di taglio, ed il fluido logorando le scale di cattiva costruzione (34. 36. 37) le ha fatto crollare.

 L'apertura (32) rende comunicanti le due gallerie Matera, e Mancini (35) e (37), con la già nominata Providenza (31). Questa comunicazione però essendo senza scale è utile soltanto per la circolazione dell'aria, come quella già descritta ( 9. 10 ) vicino lo spiraglio ( n. 7. ).

Una migliore comunicazione fu quella aperta nello. scorso anno 1827 fra le gallerie Speranza 2.a (n. 40) e Mancini (n. 37). Si diressero i tagli della prima verso scirocco per incontrar la seconda. Una brevissima scala già costruita le rende comunicanti, ed è ben inutile dopo il fin qui esposto dettagliare i moltissimi  vantaggi che arrecherà tal apertura.

È questo braccio della miniera un de' più interessanti punti di taglio (d). Si potran riprodurre quelli al punto (35') appena terminato il lavoro del cunicolo di scolo, poiché se nel cammino s'incontrassero altre gallerie inondate, le acque di esse incanalandosi nel cunicolo non apporterebbero verun nocumento alla miniera.

Dal già nominato punto (26) discendendo per (38. 39) s'incontra la galleria (40) [la comunicante con l'altra di Mancini (37) ] denominata Speranza 2.a forse perché nel suo principio era a piombo con Speranza 1.a

In queste due gallerie Speranza si è ritrovato un filone verticale di argilla ben compatta, e pregna alquanto di muriato di soda con essa chimicamente combinato. Questo estraneo filone fu accompagnato da una picciolissima vena di acqua, la  cui presenza il più delle volte si manifesta in tali strati, ma che fini sul nascere. Il taglio è ora abbondante in sale. Proseguendosi con de' tagli di esperimento in diverse direzioni diverrà una delle principali gallerie della miniera, tanto più che in essa andrà a sbucare il cunicolo orizzontale.

Proseguendo a discendere per la scala ( 41. 42. 43) di pessima costruzione(e), tanto per lo sviluppo che per la larghezza, si arriva nella galleria (n. 43) detta Fossa superiore. Questa è stata più volte abbandonata, o messa in attività a seconda de' bisogni. Potrebbe col tempo, avendosi riguardo alla sua posizione, dare ubertosi prodotti. Dalla parte di mezzogiorno s'incontrerebbe il filone esistente nelle gallerie Matera, e Mancini, ed una nuova galleria avente per volta il suolo di queste ultime somministrerebbe certamente moltissimo sale. La quota del punto imo di Fossa superiore è palmi 640. 2 .0.

La scala (43. 44. 45) unisce la galleria Fossa superiore all'altra (n. 46) denominata. Fossa inferiore. Nel punto (45), vi è un cammino di legno che conduceva alla parte di maestro: tale porzione si è serrata colla muraglia di barda (45. 47) per riempirla di sterri. E' questa la galleria più profonda della miniera, e che ha sempre somministrato moltissimo sale. Ne fu abolito il taglio per qualche tempo, ma non ha guari che si è nuovamente ripigliato. La~ sua quota è palmi 766. 1.1.

Sarebbe a desiderarsi che i tagli, con particolarità in questa galleria, si conducessero orizzontali, poiché aprendosi il cunicolo di scolo corrispondente alla galleria Speranza 2.a ne resterebbe inferiore la Fossa per soli palmi 140 circa, altezza di non molta considerazione in rapporto alle altre miniere, mentre la galleria principale di S. Francesco a Scemmitz [che è una delle più considerevoli fra le miniere esistenti, contando più di 45.000 palmi di sviluppo]  resta superiore ad alcune esplotazioni. sopra i 250 palmi, non tenendo conto di altri siti più bassi, abbandonati, e ripieni d'acqua.

Dall'esposta topografica descrizione, dall'ispezione oculare della pianta e de' corrispondenti profili (f) rilevasi a chiare note, che questa miniera ebbe la disgrazia di non aver giammai uno sviluppo orizzontale, come avrebbesi dovuto eseguire, ma bensì uno sprofondamento significante, un cammino a laberinto irregolare. Infatti non più che 560 palmi, che è la maggior lunghezza, si contano nella direzione di scirocco a maestro, unitivi i diversi cunico1i inclinati discese e vani fra loro comunicanti di piccolissime larghezze, ed una profondità grandissima in rapporto a tali dimensioni. La scala (14. 20. 22. 22.) che da' magazzini della riserva discende alla galleria sopracielo( 26) è sovrapposta all'altra (29.30. 33.) che dal sopracielo stesso conduce agli Ascitelli (35) (37), la quale trovasi a piombo sopra la discesa (42. 43. 44.) di Fossa superiore (43).

L'Amendoletta superiore (15) ed i due magazzini della riserva (14. 14) son sovrapposti agli Ascitelli (35)(37). L'Amendoletta inferiore (l9) a Fossa Inferiore (43).

La scala (18. 23) è sopra la galleria Providenza (3r), e quetsa sopra la scala (43. 44) di Fossa inferiore (46), il che dimostra la poca previdenza de' tagli antichi, l'ignoranza della direzione, e la ruina, cui in tal modo proseguendosi cadrebbe la miniera.

 

Art. 4°

 

Lavori straordinarii eseguiti.

 

Arrivato in Lungro prima mia cura fu quella di osservare la miniera, e i suoi contorni, rilevarne la pianta, è farne la livellazione a fin di conoscere la posizione dell'intera Salina, i rapporti delle diverse gallerie, ed i punti di superficie della mezza-costa a quali si riferivano. Rilevata così la pianta, della quale in luglio 1825 ne spedii copia all'Amministrazione generale de' dazii indiretti, ed eseguita la livellazione, osservai, che il punto corrispondente in linea verticale col centro della galleria Sopracielo era a greco-tramontana del fabbricato della miniera, indicato dalla posizione ortografica orizzontale del vertice del triangolo formato dalle ideali tre rette che uniscono questo punto (26) a quelli segnanti l'ingresso dello stabilimento (I),  e lo spiraglio già descritto, volgarmente detto ciminiera (7), i di cui lati rispettivamente hanno di lunghezza in detta proiezione pami 365. 425. 294) e le quote degli angoli123. 11. 4: 200. 0. 0: 99. 6. 0. Lo scavo dovea aver di profodità palmi 298_. 5. I.

A' 5 marzo 1825.,si diè principio allo scavo, cui si dette la figura di un quadrato, di lato palmi 8, per avere nello stesso sviluppo quadrilatero un aja maggiore, e per dare uno spazio sufficiente all'apposizione delle scale, e degli argani. Questa figura si preferì pure ad ogni altra, e per la maggior solidità della fortificazione nella parte friabile della roccia da incontrarsi, e per la più facile costruzione.

A misura che progrediva lo scavo si rivestivano le pareti di tavole di castagno situate verticalmente e sostenute da travi di cerro orizzontali incastrati fra loro e separati dall'altezza di palmi 41.

Alla profondità di 42 palmi si una sorgiva di acqua salsa, che ne da 20 caraffe al giorno. Questa fluisce tuttavia, ed allacciata con cataletti si raccoglie con un barile situatovi a bella posta.

A 48 palmi si ritrovò al solo lato di scirocco un rognone di marna dura argillosa salata, che scomparve dopo tre palmi.

Nessun altra circostanza si verificò fino alla profondità di palmi 68, ove terminato il terreno naturale si rinvenne il masso salato impuro: quindi si finì di adoperare la fortificazione provvisoria in legname ( boisage perdu di Delius), ed i zappatori furono rimpiazzati da' tagliatori.

Alla profondità di 140 palmi si conobbe il bisogno di. formare un vano orizzontale, tanto per situarvi un secondo argano da elevar la materia, quanto per riposo è ricovero de' travagliatori addetti allo scavo.

Al livello medesimo si cominciò a sentire la mancanza dell' aria respirabile, e per conseguente si sperimentò un ritardo ne’ lavori, specialmente in que' giorni che il termometro di Réaumur segnava più di 15° all’aria. libera, o non spirava vento alcuno.

Invano si tentò la soluzione della calce per assorbire il gas acido-carbonico che davano i lumi, e la respirazione degli uomini, ed ogni altro mezzo locale conosciuto dalla chimica: nessun espediente bastava a distruggere il gas micidiale testè citato, nè a spingerlo alla superficie, attesa la sua quantità, e la sua gravità specifica.

Esaurite le risorse, cominciando dalle meno dispendiose, fu messa in opera la introduzione dell’aria respirabile raccolta da un mantice a doppia cassa, onde non aver interruzione nello spingerla, e portata nel fondo del pozzo da tubi conduttori di ferro bianco, aventi.oncia una e mezza di diametro.

Il gas irrespirabile fu in poche ore cacciato dal fondo stesso, e mai più si è avuto a temere ritardo o sospensione dei lavori per tal causa, mercè la continuazione di siffatto mezzo. Fu questo preferito agli altri dettati dalla scienza, e per la sua facile costruzione e manovra, e per la poca spesa necessaria a costruirlo.

L'anno 1826 principiò con dirotte piogge le quali cessavano solo qualche ora per dar luogo alle nevi, che egualmente cadevano in abbondanza.- Questo alternare di acqua e di neve per 43 giorni continui, se meno generale più lungo al certo del Diluvio, danneggiò la fortificazione provvisoria, che fu tosto riparata, e screpolò in modo la mezza costa nella quale si cavava il pozzo, che ne minacciava lo scoscendimento. Ad evitarlo si costruirono diverse catene nella larghezza del Vallone sottoposto, ed un grosso muro di riparo con corrispondenti contrafforti. Operazioni tutte che si prestarono perfettamente allo scopo.

Alla profondità di 180 palmi si sono rinvenute le vestigia di galleria anticamente tagliata, e sotterrata poscia con rottami diversi, è marna argillosa. Da 180 a 200 palmi, val dire per 20 palmi che aveva d'altezza tal galleria, si costruì nelle pareti del pozzo la stessa fortificazione di sopra descritta, ma di dimensioni da non esser ricambiatia , ad oggetto di prevenire ogni sinistro accidente, e nel progresso de’ lavori e nell'avvenire.

A 288 palmi; i tagliatori si son fatti travagliare legati, in maniera d'assicurarne la vita, qualora la volta della galleria Sopracielo fosse crol1ata, e nel tempo stesso si dettero le disposizioni da evitare le conseguenze di tale disastro pe' travagliatori dell'interno della miniera.

Il pozzo sbucò precisamente al punto prefisso il 13 settembre 1827 a 7 ore della sera.

A diverse distanze si son lasciate delle fasce di tre once di spessezza, ad oggetto di avere il comodo di armar degli anditi occorrendo. L'apertura alla base si è tagliata a piramide tronca, onde attirare , e mandar fuori con più facilità i gas che si sviluppano nella miniera.

I quattro angoli del pozzo guardano i punti cardinali magnetici.

Delle precauzioni indicate di sopra, e di molte altre delle quali si accenneranno qui appresso le principali, talune sono risultate soprabbondanti, ed altre più avventurosamente han preveduto qualunque disgrazia, e si è ottenuto l'intento senza che si fosse riportato il menomo danno da chicchessia.

Ogni mattina prima d'intraprendere i lavori si è fatta la visita alla fortificazione.

Per gli argani si è fatto uso di ottime corde di canape, che si sono cambiate a seconda del bisogno.

La materia da elevarsi si è riposta in sacchi di tela forte e ben fitta, per aver così recipienti leggieri, ed atti a chiudersene l'apertura per evitare la caduta di qualche scheggia.

Per far discendere, e salire i travagliatori si è fatto uso di scale di abete. Pe' primi 68 palmi si sono poggiate su travi orizzontali della fortificazione, e per lo rimanente sopra traversi conficcati in buchi incavati_all'uopo nel masso: tutte, inchiodate, ed aventi de' sostegni per impedire le oscillazioni, ed i loro effetti.

È degno da notarsi che siffatta opera, unica nel Regno, tante volte progettata, discussa ed autorizzata, che mai' si è osato mettere in esecuzione, è stata recata ad effetto in un paese privo di risorse, ed in cui si son dovuti superare ostacoli men difficili a concepirsi che a descriversi.

Ecco le osservazioni fatte col termometro di Reaumur prima, e dopo lo sbucamento del pozzo fuori e dentro la miniera alle ore 2¼ pomeridiane de' giorni 13 e 14 settembre 1827.

Temperatura.

esterna                  interna

                                         13. Settembre   18.5                        17.0

                                         14. detto           17.5.                       14.3

Il beneficio a vantaggio della temperatura interna sarà maggiore nell'està e nell' inverno, mentre costantemente si è osservato, esclusa qualche cagione straordinaria, che l'aria nelle miniere non s'introduce sempre, come a prima vista par che dovrebbe succcedere, dalle aperture più alte, per sortir dalle più basse, siccome accade perfettamente  l'està, ma che il contrario avviene nell'inverno. Or questi cambiamenti avverandosi nella primavera e nell'autunno fan sì che in dette stagioni finché l'aria non riprende la sua circolazione, resta in una calma, la quale produce nello interno delle miniere una respirazione più stentata.

È già dimostrato che l'elasticità, ed il peso dell'aria sono le cause di un tal fenomeno.

La bocca del pozzo, e gran  parte del terreno che la circonda si son coverte con tettoje, e le acque di scolo si sono incanalate nel vallone sottoposto per non danneggiar la fortificazione.

Nell'interno della miniera, nel sito corrispondente al fondo del pozzo, si è costruita una vasca con fabbrica di mattoni, per raccogliere le acque  che discendono.

La fortificazione provvisoria si è cambiata con la permanente, usandosi i mezzi e le precauzioni già descritte. Finalmente per evitare l'ingresso nella miniera da tal apertura si è incastrato nel primo quadrato di fortificazione un cancello di ferro, e con ciò si è completato questo lavoro importantissimo per la futura esistenza della mimiera, esistenza che è stata finora solamente  precaria.

 

Art. 5°

 

Lavori straordinarii da eseguirsi

 

La prima mia cura appena sbucò il pozzo verticale fu di far ciò conoscere all'Amministrazione generale de' dazii indiretti, ed essendo quindi io stato chiamato dalla stessa in Napoli per discutere quali altri lavori erano necessarii pel ben essere, e miglioramento di questa miniera, fui di parere aprirsi prima di ogni altra cosa una galleria orizzontale, ad oggetto di, ottenere colla corrispondenza di essa col pozzo tutti i vantaggi che da simili opere possonsi desiderare: vantaggi che il pozzo da se solo non è capace somministrare. Si avrebbero infatti 

1° Aria interna migliore, perché direttamente in comunicazione due colonne di essa fra loro perpendicolari.

2° Nuove gallerie di ricerca da potersi intraprendere a dritta, e sinistra della principale,ed a questa subordinate per l'inclinazione.

3° Scolo di acque già esistenti nella miniera vecchia, di tutte le altre che si possono incontrare nella nuova.

4° Finalmente facili trasporti del materiale dall'interno all'esterno in piano e, quindi con semplici carrettini, evitandosi così far fare agli uomini il mestiere degli asini, e rispatmiandosi la costruzione e 'l mantenimento di altre macchine complicate.

L'idea d' ottenere tutti gli enumerati vantaggi richiedea, che la galleria principale, per ottenere i tre primi, corrispondesse, per quanto più era possibile, verso i siti più bassi della miniera; e pel quarto in un luogo comodo per immettere il sale ne' magazzini. Or ciò conoscendo fui di parere, anziché costruirla secondo le vedute dell'Ispettor signor Thomas, già descritte nell'articolo I, di farla corrispondere alla galleria Speranza 2a. (40) la quale per essere una delle più, basse della miniera , in comunicazione colle due altre Mancini, e Matera (35. 37.), è corrispondente per mezzo di cunicoli inclinati al pozzo verticale, si presta perfettamente alla prime tre vedute, e di dirigerla per punto esterno in sito aperto, atto per un fabbricato, non solo opportuno a diversi usi a cui dee essere destinato, ma anche in una situazione comoda pe' trasporti esterni. Fu secondo queste idee che S.M. (D.G.) felicemente regnante nel suo consiglio ordinario di stato de' 28 gennaio 1928 ne approvò l'esecuzione.

Ritornato in Lungro, fatte le dovute operazioni planometriche, e la livellazione esterna, ho rinvenuto che la linea retta da percorrersi qual direttrice del cavamento EF, secondo le idee esposte, è di lunghezza canne napolitane 360 : è inclinata alla meridiana magnetica Sotto l'angolo di 35.° 30. Se ne intraprenderà il lavoro subito che la parte amministrati va avrà terminate le sue operazioni, ed allorché sarà compito, questa salina prendendo il vero aspetto di miniera, si presenterà all'occhio intelligente del naturalista (avuto riguardo al bisogno annuale del genere e quindi alla sua grandezza) emula di quelle che primeggiano ne' Carpazii. Più grandi saran quelle di Bochnia, e di Vieliczika, ma non più regolari. La prima di esse conta uno sviluppo di circa 12500 palmi da levante a ponente sopra una larghezza di circa  900, ed una profondità d1 1250.

Tre rami principali compongono la seconda, cioè San Giovanni, Campo-vecchio, e Campo-nuovo: 7500 palmi circa di sviluppo da levante a ponente, 2500 da settentrione a mezzogiorno, e 1000 circa di profondità ne sono le sue principali dimensioni. (g) Ed in fine la regolarità de' tagli, i tanti pozzi in diverse direzioni, e per varii usi, che in ambedue vi esistono, fan conoscere la regolarità, e grandezza di esse.

Or qual paragone avrebbe potuto finora farsi con questa di Altomonte, la quale secondo le dimensioni già descritte appena 560 palmi conta di sviluppo, anguste larghezze , ed una gran profondità!

Le enumerate migliorie descritte: l'apertura della nuova galleria orizzontale: l' avvedutezza da usarsi nella sua costruzione tanto pel fabbricato, che pel taglio e fortificazione delle parti labili, dettate rispettivamente dall'architettura, e geometria sotterranea: la corrispondenza che ha seguito dovrà darsi alla parte della vecchia miniera, che resterà in attività con la nuova, rendendo la salina di Altomonte nel numero delle regolari miniere, avrò la fortuna di essere stato dal governo impiegato a ridurre una profondissima e pericolosa fossa di cavamento in una bene ordinata miniera degna di averne il nome, e capace di somministrare il sal fossile per molti e molti altri secoli  alle popolazioni calabre.

 

(a) Lo sterro è il sale ridotto in minutissimi pezzi, risultato dal taglio de’ massi salini, dalla separazione della barda, e dal continuo attrito a cui il sale stesso è soggetto sino all’immissione ne’ magazzini di estrazione. Gli stessi si distruggono nelle acque fluenti in tempo d’inverno.

(b) Il piano di paragone della livellazione passa 200 palmi sulla soglia del portone d' ingresso.

(c) A 22 maggio 1825 nel punto segnato in pianta (35') si vide un piccolo sgorgo di acqua, che dal suo odore, e dal modo come attaccò i metalli si conobbe essere pregna di gas-idrogeno-solforato. Non tardai a conoscere dal giornaliero abbassamento, che si osservava sulla superficie del fluido della nominala Bruno Venere, la provenienza dell' acqua. Ma siccome l'abbassamento accennato sull'aja, che si vedea di questa, era piccolissimo in proporzione dell'acqua che al punto (35') sgorgava, con fondamento argomentossi, che grandi vuoti presentanti grandi aie inondale esser dovean in comunicazione con Bruno-Venere. Infatti, dopo che questa prosciugossi, a settentrione di essa si scovrì un vano lunghissimo, del quale, sì perché manca la discesa, sì ancora perché il suo fondo è impraticabile, non si han potuto avere le dimensioni

(d) L'acqua che vi sgorgò dal punto (35') finì di trasportarsi in luglio 1827 fuor dello stabilimento a schiena d'uomini. Così prosegue a farsi per la piccolissima quantità che giornalmente percola. 

(e) In generale le scale tutte, si van man mano rettificando.

(f) Per aver sotto un colpo d'occhio i diversi rapporti di altezza fra i varii  rami e gallerie di taglio, non che del terreno che sovrasta la miniera, si son formati due profili A.B. e C.D Il primo A.B. ha per estremi in nuovo pozzo verticale (26),  in tre siti la scala(20. 21. 22), l'Ammendoletta Inferiore (19), ed i Cammini della riserva (14) e dello ingresso (5). Inferiormente le gallerie Providenza (31), Matera e Mancini (35. 37), e Fossa superiore (43). È da notarsi l'altezza percorsa sul cavamento del pozzo in confronto allo piraglio.

Il secondo C. D, che ha per   estremi le gallerie Speranza 2 (40), e Fossa inferiore (46), la più profonda come osservasi nella miniera, taglia la riserva (14) con suo cammino l'Ammendoletta inferiore (19), in due siti la scala (20. 21), la scala (18, 24) nel punto (23), ed inferiormente la scala degli Ascitelli (29, 30), le galleria Providenza (31), e Fossa Superiore (43).

(g) Vedete Malte Brun Geographie universelle T. VI p: 725 Paria 1826.