Commemorazione di Agostino Casini fatta a Lungro il 24 gennaio 1892

Parte 5^

 

GIOVANNI GUARAGNA

 

Cittadini,

 

Il ventisei Settembre u.s. l’estinto Illustre Prof. Casini in questo loco pronunziò il suo splendido discorso ringraziando gli elettori del suffragio, la popolazione dell’accoglienza e delle dimostrazioni di affetto che gli rendeva

Oggi lo commemoriamo.

La morte immatura strappava alla scienza una mente, all’umanità un valente chirurgo, un benefattore. Innumerevoli sono i casi in cui l’illustre estinto, dopo di aver prestato l’opera scientifica gratuitamente, soccorreva gli infermi colla borsa.

Agostino Casini primeggiava fra i suoi eminenti colleghi e la sua fama si sparse universale; fama non usurpata.

La perdita di Casini: addolorò ognuno che ne conosceva le virtù eminenti, ed io, nell'accompagnare in Napoli il Cav. Maida, ebbi l'alto onore e la fortuna di conoscerlo da vicino. Riscontrai in quell'uomo non un essere vanitoso ma com’era liberale nei principi

cosi nelle azioni. Accoglieva con un sorriso quanti a lui ricorrevano: più che un amico vi trovavano un fratello, un padre.  

Nella sua breve vita parlamentare, con la elevatezza della mente, con la parola franca e spedita confermando il suo programma, e, forte del mandato affidatogli dagli elettori del 2° collegio, rèclamò gli interessi della nostra dimenticata provincia. L' illustre estinto si era guadagnata la simpatia di tutti i suoi colleghi, e Deputati delle più lontane provincie si associavano alle sue proposte, difendendo i nostri diritti; - mentre quasi tutti gli altri nostri rappresentanti, per avere il suffragio si presentarono con ampollosi programmi e con lusinghiere promesse e il loro scopo non era altro che la vanità di possedere il medaglino da Deputato affine di. esercitare influenza su questi e su quelli.. Tralasciano poi di dire che in parlamento non apersero mai  bocca; perfino discutendosi cose di somma importanza pel bene generale del Paese, essendo questo minacciato da odiose tasse, cercavano di allontanarsi e se qualcuno si trovava presente, dimenticando programmi e promesse, non faceva che vergognosamente appoggiare il Ministero.

Il venti Dicembre il compianto Prof. Casini (quale confronto!) partiva per Roma a votare contro la legge sul catenaccio - legge odiosa per tutti – sfidando l'andare incontro ad una malattia per i rigidi freddi che allora si sentivano. E fu là a Roma che raccolse il germe maligno dell'influenza e dopo pochi giorni dal ritorno in Napoli la sua preziosa vita si spense in quella Napoli dove aveva ricevuto l'educazione del cuore e della mente. E Napoli lo pianse e gli rese quegli onori che la città pochissime volte ricorda. Se Napoli piange, la nostra provincia cosa deve fare? Essa retrocede di vent'anni nella vita politica e sociale.

Solo nostro conforto è ricordarci che Casini aveva un compagno nel suo nobile apostolato e questo vive per noi: Roberto Mirabelli. A voi dunque, o Roberto Mirabelli, noi affidiamo la tutela degl'interessi della nostra obliata Calabria.. Il vostro cuore è rimasto addolorato, si per la sparizione di Agostino Casini, ma  hon sgomentato . . .. .

A noi non resta che con affetto ricordare la santa memoria di Agostino Casini.

 

 

Avv. F. SAVERIO CAPPARELLI

 

Signori,

 

Innanzi al Genio ed alla forza del Carattere non possiamo di certo restare indifferenti: il Genio scompare per risorgere più bello nella riconoscenza di un popolo; il Carattere lascia dietro di sè una traccia luminosa, guida infallibile per le future,generazioni. Chi innalza altari ai santi principi, chi presta il culto a giuramenti solenni, chi tende a compiere fa propria missione deifica se stesso e trasmette il suo nome ai posteri. E lo trasmette in mezzo ai dolori dell' Umanità sofferente che, compenetrata e commossa, rimpiange il tramonto di un astro, che nel campo dei principi e delle idee risorge più bello. Ed è l astro della speranza che conforta l' animo della gioventù: sopra una tomba sorge un fiore, simbolo della trasformazione, della continua vitalità,. e del trionfo di principi santi.. Ed è un fiore di gratitudine che noi umili e riverenti deponiamo quest'oggi su una tomba che racchiude onorate. spoglie. li pronunziare un nome, o Signori.. in tale circostanza, sarebbe un impicciolire la personalità di un individuo, la cui integrità appare luminosamente da tutti gli atti della sua vita.. Nei calabri monti attinse la forza del suo carattere; in mezzo al sorriso della Natura dischiuse il suo animo ad alti ideali, La città; dei Bruzi offriva i natali ad un' anima forte; l'antica Colonia Greca dal cielo azzurro e sereno, dalle onde che nella fantasia dei poeti abbracciano Ninfe e Sirene., dall’eterna primavera, accoglieva tra le sue braccia un figlio, che in mezzo alla poesia della Natura doveva consacrare il suo culto alla Natura istessa, che dal fuoco di un Vulcano doveva accendere l'animo per una lotta santa, nobile e generosa, E tanto più emerge la sua;figura, quando per poco consideriamo lo stato attuale di apatia e di sconforto: è doloroso che noi siamo ritornati ai nostri giorni al fatalismo Greco e Romano; ma è una forza superiore che ha tutto prestabilito, riesce impotente l’opera dell'uomo di fronte a questa dinamis, bisogna assolutamente soccombere.

E un’altra voce ci risponderà: il lavoro è la più grande soddisfazione dell'uomo; la forza di un individuo atterra ogni pregiudizio di Fati e Destini, solleva il proprio animo, modifica le proprie tendenze, soccorre l'Umanità. Ed è la voce di un forte carattere, di cui oggi onoriamo la memoria, che accende nel nostro animo il culto per un ideale: Famiglia, Patria, Umanità.. Dopo i travagli del1e guerre, Cincinnato si ritira a coltivare il suo campo; nella pace di Augustea risorge l'arte greca con Orazio e Virgilio; prima della Rivoluzione Francese abbiamo l'epoca dei filosofi, e dei pensatori; dopo l’unificazione Italiana bisogna seguire il detto del D'Azeglio: L'Italia è fatta, ma bisogna che si facciano gl'Italiani. Nel periodo di guerra avrete martiri ed eroi, nel periodo di pace come un'eco lon-

 

 

 

tano si ripercuote il suono del trionfo, ed avrete gli apostoli delle idee, i propugnatori di santi principi, scienziati. E noi quest'oggi onoriamo la memoria di chi ha saputo si bellamente intrecciare in una corona Arte, Scienza e Politica, e che ora, quasi elettrica scintilla, scuote l'animo della gioventù dalla dura realtà del presente, e lo prepara per le lotte dell'avvenire. L'onore ad un morto oggi, o Signori, è glorificazione a' vivi che nella vita di un uomo raccoglieranno ideali e speranze per le future generazioni.

Le belle tradizioni scientifiche e letterarie danzavano nella mente di un giovine, che lontano dai suoi cari monti, pure volgeva il pensiero alla terra natale ispirato dalla Religione del Dovere.

Nell'Università di Napoli la gioventù italiana per ben otto secoli aveva attinto forza ed ispirazione, ed appunto in quel tempio della scienza quel caro giovine si destava al glorioso ricordo della passata grandezza, e conquistava la scienza, pari a quel soldato, che, vigile custode dell' onore nazionale, dopo aver strenuamente combattuto per più ore, sfidando l’impeto della mitraglia nemica, riesce finalmente vittorioso. In mezzo ai trionfi della scienza e tra le benedizioni dell' umanità sofferente, si ricorda della sua Calabria forte, generosa per quanto dimenticata, si ricorda con orgoglio di quelle contrade selvaggie, che al pari della rigogliosa, alimentano talvolta forti ingegni, inaccessibili come le cime dei loro monti. Egli si sentiva nato per la lotta. Dopo il disinganno di altra elezione politica, poiché egli disdegnava le piccinerie del nostro secolo d'implorare il suffragio: una splendida votazione finalmente, che tanto onora questo Capoluogo di Mandamento, gli affidava l’alto compito di rappresentare il nostro Collegio. All'estremo settore di sinistra reclamò i nostri bisogni, quivi sostenne gl'interessi dei Comuni, quivi ebbe il coraggio di dichiarare alla rappresentanza nazionale, che, mentre nei possedimenti Africani si aprivano delle 1inee di comunicazione, la sua Calabria giaceva quasi segregata. Ed il Governo istesso, facendo plauso alla sua nobile e generosa iniziativa, prometteva al momento, promesse che in seguito avrebbero reclamato altre legittime interpellanze, seguite da sicuro trionfo; ma a noi oggi resta l'estremo conforto di vivere nei ricordi del passato.

 

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In questa sala parlò a voi, cittadini lungresi, qui vi comunicò da vicino la speranza per l'avvenire; di fronte ad un cuore così generoso, e ad un carattere  si ben spiegato, le nostre onoranze sono insufficienti a dimostrare tutta la nostra ammirazione e gratitudine. Arte, Scienza e Politica riposano oggi vigili custodi di una tomba dalla quale ogni classe sociale trae le sue ispirazioni. L'operaio disoccupato, muto e riverente, china  lo sguardo su quel marmo, e piange la dipartita dell’apostolo sostenitore dell'arduo problema sociale. Da quel marmo le Società. Operaie, compenetrate e commosse, trarranno gli auspici per la loro perfetta solidarietà. e per l'amore dell' ordine e del lavoro. In quel marmo oggi la Scienza onora uno dei suoi pochi cultori, e la gioventù calabrese, orgogliosa di tanto, maestro, ne seguirà le idee ed i principi. Su quel marmo finalmente oggi la Massoneria spiega la sua bandiera per onorare un illustre figlio, che educato alla Religione del Dovere, professò sempre un culto per la grandezza della Patria e dell' umanità, e scolpirà su quella tomba queste parole

Fu degno fratello di Giuseppe Mazzini e di Aurelio Saffi.