Cesare Martino

 

Pier Giuseppe Samengo

 

Pasquale Trifilo

 

Cesare MARTINO 

(1818 -1887)

Non si conosce se la famiglia da cui nacque nel 1818 fosse di quelle venute dall'Albania alla fine del secolo xv ovvero di quelle autoctone assimilate nella stirpe sopraggiunta. Comunque ai primi del secolo era delle pi� cospicue. Forse dovette subire qualche avversit� di fortuna se Cesare, pur avendo compiuto i primi studi a S. Demetrio Corone fu poi continuato ad educare in Lungro dove buoni maestri laici, ed ottimi sacerdoti di rito greco avevano, mente aperta alle idee nuove, e competenza umanistica. Per essersi dedicato, con successo, alla restaurazione della famiglia, non comp� gli studi universitari, ma la sua cultura gli permetteva di essere fra gli intimi del poeta Vincenzo STRATIGO', alla cui morte pronunci� l'epicedio. Nel 1848 fece parte del Comitato Rivoluzionario formatosi in Lungro, come risulta dal processo che ne segu�, ma non potutasi accertare dall'istruttoria l'esistenza in Lungro della � Setta � (Giovane Italia), che pure c'era, non fu giudicato. Nel 1860 fu Comandante di una delle compagnie di legionari e come tutti questi, col reggimento comandato da Domenico DAMIS partecip� alla battaglia del Volturno. Nel 1866 corse volontario nei Cacciatori delle Alpi convocati da Garibaldi e partecip� alla battaglia del Trentino rimanendo ferito a Bezzecca. Mor� nel 1887.

 

 

Pier Giuseppe SAMENGO

(1825 - 1904)

 Nel 1750, dalla natia Genova tre fratelli di una facoltosa famiglia ligure vennero a Lungro, perch� uno dei fratelli aveva preso in appalto lo sfruttamento della miniera salifera, la quale solo nel 1811 pass� allo Stato. Il contraente era Antonio Samengo. Gli altri due si chiamavano Luigi e Pasquale. Antonio spos� in Lungro una Margherita Molfa e ne ebbe Francesco - Saverio, il quale sposato con Rosa Ferrari da Frascineto ebbe ben otto figli. Quinto, per ordine di .nascita fu Giuseppe, che venne al mondo nel 1825. A S. Demetrio comp� brillantemente gli studi classici e venne avviato alla laurea in Diritto a Napoli. L 'orientamento politico appreso nel Collegio di S. Adriano in S. Demetrio Corone, lo indusse a cercare nella Capitale amici ed ambienti liberali. Poco prima dei fatti del 15 Maggio 1848, era rientrato a casa dopo l'esame preliminare alla laurea e pertanto la rivolta lo trov� in Lungro. Formatosi il Comitato Rivoluzionario egli ne fece parte. Per questo, nel 1849, venne arrestato sotto l'accusa di cospirazione e di istigazione alla rivolta. Non raggiunto da prove venne scarcerato. Ritornato a Napoli gli fu solo permesso di conseguire la laurea e subito dopo gli venne ingiunto il rientro al paese di origine senza neanche il benestare per l'esercizio dello professione. Nel 60 si arruol� nella Legione dei 500 e attribuitogli il grado di Capitano, fu messo a capo di una delle cinque compagnie e partecip� quindi alla Battaglia del Volturno.

Il Governo unitario lo volle Magistrato e raggiunse il grado dir presidente della Corte di Appello. Negli anni di residenza obbligatoria in Lungro (1854 - 1860) fu collaboratore del Giornale � IL CALABRESE � scrivendo di argomenti letterari, filosofici, scientifici (ed un breve cenno su Lungro, gi� pubblicato- ndr). Mor� a Roma il 1904. .

 

 

 

Pasquale TRIFILIO

(1836 - 1903)

Da Francesco Trifilio che nel 1848 fu tra gli insorti e poi tra i condannati politici, nacque Pasquale nel 1836. La famiglia originava da Verbicaro. L'esempio del padre, le conseguenti sofferenze della famiglia, l'ambiente paesano, gli furono maestri nella via del patriottismo e delle idee rivoluzionarie. Per essere figlio di galeotto, non potette compiere regolari studi, ma in Lungro stessa, dove per antica tradizione fiorivano scuole private tenute da laici e da sacerdoti, il Trifilio potette acquistare una cultura, sufficiente a permettergli componimenti di poesie e stornelli in lingua albanese che si cantavano popolarmente. Della sua attivit� cospirativa e patriottica fa fede il foglio di notizie e informazioni personali compilato in Lungro nel dicembre 1901 dalla direzione della Salina presso la quale in seguito fu assunto come capo operaio di prima classe. . Nel detto foglio si legge testualmente: - Emissario per la rivoluzione del 1859 e 1860, Ufficiale Garibaldino nella guerra del 1860 e 1861, Ufficiale 18� Reggimento Fanteria e destinato alla repressione e distruzione del brigantaggio di Calabria e Basilicata, Ufficiale nei Battaglioni mobili nel 1864 e 1866, ufficiale di Milizia Territoriale, ora capitano a riposo �. Da tali notizie si desume come il TRIFILIO sia stato fra i seguaci di Vincenzo STRATIGO' nei moti del Luglio 1859  e quindi dei Cinquecento lungresi nel 1860. In questa spedizione fu insieme col padre Francesco che pur coi suoi 54 anni volle parteciparvi a suggello del suo passato di condanne e sofferenze. A Pasquale TRIFILIO venne affidata una delle cinque compagnie della Legione lungrese fino alla Battaglia del Volturno. Incorporato nell'Esercito Italiano nel 18� Regg/to Fanteria, fu inviato nei Reparti incaricati della repressione del brigantaggio, dopo il 1864 e fino al 1866 fece parte dei Battaglioni mobili e con questi partecip� alla III Guerra di Indipendenza. Assegnato alla Milizia Territoriale rientr� in Lungro e fu assunto nella miniera salifera dello Stato. Mor� nel 1903.

 

 

Da "Parliamo di Lungro"